Vengono inoltre prodotti:
- Cementi resistenti ai solfati: i solfati disciolti nelle acque circolanti in superficie o nel sottosuolo sono aggressivi nei riguardi del calcestruzzo. La ricerca ha portato alla preparazione e all'utilizzazione di cementi "resistenti" ai solfati: essi possono essere sia cementi Portland di particolare composizione chimica (cemento ferrico), sia cementi pozzolanici, che cementi d'altoforno.
- Cementi resistenti al dilavamento della calce: in questa classificazione sono esplicitati i requisiti dei cementi resistenti all'azione di solubilizzazione, svolta dalle acque dilavanti, sulla calce della pasta cementizia che per la sua particolare costituzione, dà luogo ad impasti cementizi impervi all'azione dissolvente delle acque dilavanti. I cementi resistenti al dilavamento sono classificati secondo classi di resistenza.
- Portland di cemento bianco: la caratteristica principale del cemento bianco è la sua bianchezza. È usato prevalentemente nelle strutture architettoniche, nella prefabbricazione, nel calcestruzzo a faccia vista ove siano richieste particolari valenze estetiche. Lavorabilità, presa e resistenza meccanica delle malte e dei calcestruzzi preparati con cemento bianco sono analoghe a quelle degli altri cementi Portland. L'aggiunta al cemento bianco di marmo macinato serve a migliorarne la brillantezza.
- Cemento per sbarramenti di ritenuta: È destinato ad applicazioni particolari. Può essere un cemento Portland, pozzolanico o d'alto forno. È caratterizzato da un basso calore di idratazione e da particolari caratteristiche.
- Il cemento alluminoso: È un legante idraulico ottenuto con la macinazione di clinker costituito essenzialmente da alluminati idraulici di calcio. In questo caso le materie prime per ottenere il clinker sono calcare e bauxite. Le principali caratteristiche di questo cemento sono il rapidissimo indurimento anche a bassa temperatura e l'elevata resistenza ai solfati.
- I leganti idraulici microfini: I leganti idraulici microfini sono cementi, o leganti idraulici, caratterizzati da un'elevatissima finezza che li rende idonei alla preparazione di miscele idrauliche per iniezioni, che possono permeare nei sistemi porosi o fessurati con vuoti accessibili ed intercomunicanti. I microfini sono utilizzati nei trattamenti di iniezione a pressione o a gravità, per la riparazione (restauro, consolidamento, impermeabilizzazione) di strutture in muratura o in calcestruzzo, di intonaci e di elementi architettonici (vacui, riprese, giunti) dovuta a fenomeni di degrado chimico-fisico (dilavamento, rigonfiamento, ritiro, sovratensioni), come pure al consolidamento e/o all'impermeabilizzazione di terreni incoerenti e di rocce fessurate.