IL NOSTRO CEMENTO RISPETTA LA VOSTRA PELLE

Un marchio di sicurezza creato da AITEC per difendere e tutelare il vostro lavoro. In conformità alla normativa europea e nazionale, tutti i cementi commercializzati dalle nostre Aziende AITEC hanno un contenuto di Cromo VI (esavalente) inferiore a 2 ppm, con la garanzia di un doppio controllo: uno interno ai nostri stabilimenti e l'altro affidato, in base ad un accordo volontario, ad Enti esterni (ITC-CNR e Tecno Piemonte). Solo dopo questo processo il cemento in sacco o sfuso potrà vantare il marchio di sicurezza Cromino. Cromino, il marchio a garanzia del cemento a contenuto controllato di cromo VI.

Cromino ® è un marchio registrato A.I.T.E.C.

Cromino

IL CROMO NEI CEMENTI

Il contatto diretto con il cemento bagnato può avere conseguenze sulla pelle. Queste sono dovute a due fattori: alla alcalinità del cemento che, in caso di contatto prolungato con il prodotto, può comportare irritazioni cutanee che scompaiono poi nel giro di qualche ora (dermatite irritante o da contatto) e alla presenza di cromo VI idrosolubile che, penetrando attraverso la pelle non protetta, dà luogo, nelle persone particolarmente sensibili (dette atopiche), a fenomeni allergici che hanno come conseguenza la cosiddetta dermatite allergica. Il contenuto di cromo VI del cemento è legato principalmente alle materie prime ed ai combustibili impiegati nel processo produttivo, ma non può essere controllato intervenendo esclusivamente su questi parametri.

IL QUADRO NORMATIVO

Il contenuto di cromo VI idrosolubile nel cemento è stato regolamentato dall'Unione Europea con la Direttiva 2003/53/CE, recepita in Italia con il decreto del Ministero della Salute 10 maggio 2004. Quindi a partire dal gennaio 2005, la commercializzazione del cemento e dei preparati contenenti cemento è consentita solo se questi non presentano più dello 0,0002% (2 ppm) di cromo VI idrosolubile sul peso totale a secco.

Per quanto riguarda il metodo di valutazione del contenuto di cromo VI nel cemento e lo schema per la valutazione della rispondenza ai requisiti della norma, il riferimento è la norma EN 196-10 Metodi di prova per il cemento - Parte 10, recepita in Italia dal Decreto del Ministero della Salute 17 febbraio 2005. Il 20 gennaio del 2009 è entrato in vigore il Regolamento (CE) 1272/2008 (regolamento CLP dall'acronimo di Classification, Labelling and Packaging) relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele che, insieme al Regolamento (CE) 1907/2006 concernente la registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche (REACH), ha portato a compimento la revisione e la riorganizzazione del sistema legislativo europeo sulle sostanze chimiche.

COME RIDUCIAMO I LIVELLI DI CROMO VI

Per il mantenimento del contenuto di cromo VI nei cementi al di sotto del limite imposto dalla norma, le Aziende AITEC si sono attrezzate con sistemi per l'aggiunta di additivi che fungano da agenti riducenti. Quelli più frequentemente impiegati sono il solfato stannoso ed il solfato ferroso, nella maggior parte dei casi in forma pulverulenta.

Nel corso degli anni sono state messe a punto altre tipologie di agenti riducenti. L'efficacia degli agenti riducenti è influenzata dalle condizioni di conservazione del cemento (ventilazione, umidità, temperatura, ecc.) ed è limitata nel tempo. Per queste ragioni sull'imballaggio del cemento o dei preparati contenenti cemento devono figurare informazioni riguardanti la data di confezionamento del prodotto, le condizioni ed il periodo di conservazione che garantiscono l'efficacia dell'agente riducente. Le Aziende AITEC adottano una specifica etichetta, riportante queste informazioni, apposta sui sacchi di cemento. Le stesse indicazioni sono presenti sulla bolla di accompagnamento del cemento venduto sfuso.

COME CONTROLLIAMO IL CROMO VI

Per quanto riguarda la valutazione della rispondenza alla normativa, le Aziende AITEC applicano lo schema previsto dalla EN 196-10, che si basa su un sistema di autocontrollo da parte del produttore e sulla redazione di un manuale di qualità di fabbrica in cui sono descritte le procedure per la valutazione del contenuto di cromo VI su campioni rappresentativi prelevati con cadenza definita dalla norma stessa. Oltre al controllo interno tutte le Aziende AITEC, a partire dal 2006, hanno affidato ad un organismo esterno il compito di controllare ulteriormente la rispondenza del prodotto ai requisiti prescritti dalle norme. Per questo compito, le Aziende AITEC, attraverso una specifica Convenzione che istituisce un sistema volontario di verifica, si affidano a ITC–CNR e a Tecno Piemonte. Ciò consente alle Aziende AITEC di commercializzare esclusivamente cementi e leganti idraulici preliminarmente sottoposti ad una rigorosa valutazione di parte terza della rispondenza alle norme sul cromo VI.

ITC CNR Tecno Piemonte

LE PRECAUZIONI

Nonostante l'introduzione delle norme di limitazione del contenuto di cromo VI è comunque sempre raccomandabile l'uso di particolari accortezze nella manipolazione del cemento bagnato, tra cui l'utilizzo di adeguati dispositivi di protezione individuale (DPI). È pertanto fondamentale l'impiego di guanti: occorre innanzitutto scegliere un prodotto in grado di garantire la protezione meccanica ed evitare che siano i guanti stessi a provocare allergie, quali ad esempio quelle dovute ai cromati presenti nei guanti di pelle conciata al cromo. Queste accortezze sono comunque illustrate in modo molto accurato nelle schede di sicurezza (SDS) dei prodotti delle Aziende AITEC, nelle quali sono illustrate le proprietà irritanti ed in taluni casi sensibilizzanti del cemento e le opportune precauzioni e modalità di manipolazione.

  • Scegliere sempre cementi con marchio Cromino
  • Conservare il cemento in luoghi adeguati
  • Controllare il termine di efficacia dell'agente riducente
  • Indossare sempre guanti e stivali di protezione
  • Non dimenticare di lavare le mani